ALLA SCOPERTA DELLE LANGHE 

Visitiamo le Langhe, andiamo a scoprire la terra di uno dei vini più celebri e conosciuti: il Barolo. Tra i vari vitigni che si coltivano nelle Langhe spicca il Nebbiolo dalle cui uve si ottiene appunto questo vino. Un viaggio in queste terre diventa davvero un’avventura che fa rivivere un’atmosfera di tradizione, di storia e di ricordi letterari.

I luoghi che possiamo visitare legati alla produzione del Barolo sono il Castello di Grinzane, il Castello Falletti del Comune di Barolo e La Morra. Sono luoghi suggestivi perché posti in posizione elevata dai quali è possibile ammirare le ondulate colline delle Langhe, affascinanti per il loro vivace colore verde delle viti.

Le Langhe una terra povera che ora vediamo lussureggiante, che si è riscattata con la forza e la tenacia dei suoi abitanti. Possiamo leggere la realtà del passato descritta da due scrittori che vissero in quel territorio e che furono testimoni diretti delle difficoltà esistenziali della gente di campagna: Cesare Pavese in “La luna e i falò” e Beppe Fenoglio in “La malora” che espongono i loro ricordi pieni di tristezza per una terra ingrata che non consentiva una vita dignitosa ai suoi abitanti. Sono pagine che potrebbero interessare chi voglia conoscere e sapere di più di questo territorio di incredibile suggestione.

LA STORIA DEL BAROLO

Il Barolo con le sue caratteristiche attuali nacque intorno alla metà dell’Ottocento. Prima si commettevano gravi errori nella lavorazione dell’uva per cui si ottenevano vini dolci e di breve durata. La marchesa Giulia Colbert Falletti e Cavour vollero ottenere vini simili a quelli francesi e chiamarono il famoso enologo Louis Oudart che indicò la corretta metodologia per ottenere un vino corposo e stabile, capace di sopportare un lungo invecchiamento.
Anche il re Vittorio Emanuele II decise di adottare il nuovo modo di lavorazione delle uve nella sua tenuta di Fontanafredda. Forse poiché il re beveva il nuovo Barolo si inventò il famoso detto: “il re dei vini e il vino dei re”.

La famiglia Cavour aveva acquistato una tenuta intorno al Castello di Grinzane e il giovane Camillo Benso ne riorganizzò l’attività agricola. Fece la sua prima esperienza di amministratore, ma fu soprattutto uno dei protagonisti della nascita del rinnovato vino Barolo, insieme alla marchesa Giulia Colbert Falletti. Cavour risiedette A Grinzane dal 1832 al 1849, diventando anche sindaco della cittadina.
Oggi il Castello è sede di un Museo della Civiltà Contadina, con esposizione degli attrezzi di lavoro dei contadini del passato che consigliamo di visitare.

CARATTERISTICHE DEL BAROLO

Il Barolo si ottiene solo da uve del vitigno Nebbiolo, presenta un colore rosso-granato e un sapore pieno e deciso. La gradazione in genere è di 14/14,5 gradi e raggiunge la massima maturazione tra i sei e i dieci anni.
I produttori di Barolo devono rispettare le regole di un rigido disciplinare per ottenere un prodotto d’alto livello: solo il territorio della provincia di Cuneo può produrre il vino, su colline con terreno calcareo-argilloso. Il numero di viti da piantare per ettaro è precisamente definito e le regole di invecchiamento sono tassative. Il vino deve invecchiare in cantina per tre anni, in botti di rovere o di castagno; in qualche caso l’invecchiamento si prolunga fino a cinque anni, ma la commercializzazione non può avvenire prima dei quattro anni.

Cantine Palladino

IL BAROLO E IL TARTUFO: UN CONNUBIO
DA NON PERDERE

Nei mesi di ottobre e novembre, ad Alba, per otto settimane, si tiene il Mercato del Tartufo Bianco. Nei ristoranti della città in questo periodo si propongono numerosi piatti a base di tartufo ed il Barolo diventa un degno complemento per esaltare il sapore di un tubero semplice, ma ricco di sensazioni gustative uniche.

Se scegliete di visitare le Langhe in autunno vi consigliamo di non perdere questa occasione che unisce la degustazione del Barolo al piatto che più ne esalta l’aroma e il sapore.

Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Eccellenza italiana nel mondo (7 OTT – 3 DIC 2023)

 

CANTINE DA VISITARE

Tra le più rinomate cantine di Barolo che producono vini spesso tratti da uve a residuo 0, senza concimi chimici o diserbanti, affinati in botti di rovere, vi consigliamo queste indicate nella MAPPA.
Potete così scegliere quale visitare.

Vi consigliamo di prendere un appuntamento visitando il sito di ciascuna Cantina dove troverete l’ingegno creativo delle immagini che testimoniano la ricchezza di questo vino.

Brovia (Castiglione Falletto)
Cascina Amalia in Langa (Monforte d’Alba) 
Cascina del Monastero (La Morra) 
Figli di Luigi Oddero (La Morra)
Fratelli Alessandria (Verduno)
Giacomo Conterno (Monforte d’Alba)
Giovanni Rosso (Serralunga d’Alba)
Giovanni Sordo (Falletto)
Giuseppe Rinaldi (Barolo, Cuneo)
Luciano Sandrone
Michele Chiarlo (Cannubi)
Michele Reverdito (La Morra)
Palladino (Serralunga d’Alba)
Paolo Manzone (Serralunga d’Alba)
Poderi Colla (Alba)
Progetto Vite Colte (Barolo)
Silvio Grasso (La Morra)
Vietti (Castiglione Falletto, Cuneo) 

Si ringrazia la Cantina Palladino per la disponibilità nell’utilizzo delle sue foto.
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