LA VAL D’ORCIA, INFORMAZIONI SULLA NOSTRA META

Prima di cominciare il nostro viaggio vi diamo alcune informazioni di base sul territorio e sulla sua storia.
La Val d’Orcia è una zona a sud della Toscana, in provincia di Siena, che ha sempre avuto una forte vocazione per l’attività agricola di alto livello, raggiungendo eccezionali risultati e rendendo il territorio un esempio di capacità umana di gestire al meglio gli spazi geografici a propria disposizione. Proprio per queste ragioni abbiamo percorso e visitato la zona più volte e ora ve la proponiamo per un viaggio indimenticabile.

Nel Medioevo la Val d’Orcia fu centro di feroci lotte tra Guelfi e Ghibellini e per tale motivo essa trova spazio nella Divina Commedia di Dante. Nel Canto VI del Purgatorio il poeta presenta il famoso brigante Ghino di Tacco, un nobile toscano che seguendo le orme del padre si diede al brigantaggio. Ghino per vendetta uccise il giureconsulto Benincasa da Laterina, colpevole di avere condannato a morte il padre e lo zio. Egli, impadronitosi della Rocca di Radicofani, in Val d’Orcia, derubava
coloro che percorrevano in quel territorio la Via Francigena diretti a Roma.

LE CITTÀ DELLA VAL D’ORCIA

Abbiamo intrapreso il viaggio alla ricerca del valore del Brunello, uscendo dall’Autostrada del Sole al Casello “Val di Chiana”, e la prima città che abbiamo incontrato nella valle è Pienza, patrimonio Unesco dal 1996. Pienza fu patria del Papa Pio II Piccolomini, che la volle far rinascere. Nel 1462 diede infatti incarico all’architetto Bernardo Rossellino di realizzare una città moderna secondo i canoni urbanistici rinascimentali. Rossellino riorganizzò il centro storico creando quella che fu definita la “città ideale”, in cui in una piazza trapezoidale trovano perfetto equilibrio di forme e grande funzionalità sociale il Duomo, Palazzo Piccolomini, Palazzo Vescovile e in fondo il Palazzo Pretorio.
Una sosta nella piazza per ammirarne la struttura e i suoi palazzi è d’obbligo per conoscere nell’intimo il valore di queste terre.

Proseguendo il viaggio si arriva a Montalcino, piccola cittadina posta su un poggio da cui si domina tutta la Val d’Orcia. Era un centro fiorente fin dal Medioevo, ma la sua fama è iniziata nella seconda metà dell’Ottocento, per merito della risonanza internazionale acquistata dal vino Brunello.

 

IL BRUNELLO DI MONTALCINO

Intorno a Montalcino da lungo tempo si produceva uva che però veniva utilizzata in combinazione con uve diverse per ottenere vini dignitosi. La nascita del Brunello fu merito del montalcinese Ferruccio Biondi Santi, che ebbe l’intuizione di ottenere vino solo dal vitigno Sangiovese grosso, che si distingue dal piccolo solo per la grandezza degli acini. Fece riposare il vino per dieci anni e nel 1888 lo presentò sul mercato, ottenendo un grande successo. Aveva insomma ottenuto un vino adatto a lungo invecchiamento. Ma la grande celebrità del Brunello arriva molto dopo, a partire dagli anni Settanta scorsi e soprattutto dopo aver ottenuto nel 1980 la Denominazione di Origine Controllata Garantita.

Il Brunello può essere prodotto solo con uve coltivate nel territorio di Montalcino. Il vitigno è il Sangiovese grosso che dà un vino color rubino con sapore “morbido e vellutato”. Dopo la fermentazione in botti di acciaio viene invecchiato per quattro anni in grandi botti di rovere. Può essere immesso sul mercato non prima di quattro anni, ma la sua stabilità garantisce un invecchiamento anche fino a vent’anni e oltre.

CANTINE DI BRUNELLO

A Montalcino vi sono circa 250 cantine che producono Brunello. Ognuna di esse si è attrezzata per l’accoglienza dei visitatori e degli acquirenti proponendo degustazioni del loro vino accompagnate con prodotti tipici del luogo. In ambienti curati e ricchi di atmosfera da “meditazione gustativa” si può apprezzare il meglio dell’enologia locale. In qualche caso si può anche trova la proposta di consumare un pasto completo con l’immancabile presenza del Brunello.
Sono numerose le cantine che hanno acquistato prestigio per l’eccellenza del loro Brunello, ma ne indichiamo solo alcune che hanno ottenuto particolari riconoscimenti. (vd. MAPPA)

Biondi Santi Tenuta Greppo
Casato Primedonne
Castello Banfi 
Castello Romitorio
Castiglion del Bosco
Ciacci Piccolomini d’Aragona
La Cerbaiona 
Tenuta Luce di Frescobaldi 

PRODOTTI TIPICI DELLA VAL D’ORCIA

La tradizione culinaria toscana è ricca e varia per merito di un territorio che si presta ad una produzione agro-alimentare di grande rilievo. Per questo viaggio eno-gastronomico si ha la possibilità di un’ampia scelta di combinazione di piatti con il Brunello:
– non si può rinunciare alla bistecca “fiorentina” di carne di manzo di razza chianina;
– è famoso il primo piatto “pici, cacio e pepe”, gustoso per la pasta di acqua e farina, grezza, ma saporita;
– sono un pregio alimentare toscano i salumi ottenuti da maiali della razza “Cinta Senese”;
– è molto apprezzato dai visitatori il celebre pecorino di Pienza.

Si ringrazia la Cantina Ciacci Piccolomini d’Aragona (Località Molinello – 53024 MONTALCINO (SI), Tel. +39 0577 835616) per la disponibilità nell’utilizzo delle sue foto.
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