Via di pellegrinaggio e itinerario culturale d’Europa, la via Francigena si snoda in Italia per 1100 chilometri dal Gran San Bernardo a Roma, prolungandosi poi per altri 900 chilometri circa fino a Santa Maria di Leuca, sull’estrema punta meridionale della Puglia: un magnifico percorso da fare a piedi o in bicicletta attraversando tutta la varietà dei paesaggi italiani, sulle orme degli antichi pellegrini diretti a due tra le principali mete sante, Roma e Gerusalemme.
Iniziamo qui il nostro viaggio affrontando una prima parte dal Gran San Bernardo a Fidenza, percorribile in circa 18 giorni di cammino.

GIORNI 1 – 8

Dal Gran San Bernardo a Santià: scendendo dalle montagne tra castelli e vigneti

La moderna Via Francigena entra in Italia dal Passo del Gran San Bernardo, luogo antico di transito attraverso le Alpi, dotato in epoca romana di una strada lastricata e dove ancora oggi è attivo l’ospizio fondato attorno all’anno Mille da san Bernardo di Mentone, a testimonianza del gran passaggio di pellegrini.

Passo del Gran San Bernardo

Perde velocemente quota in Valle d’Aosta tra castelli fortificati e vigneti; incontra ad Aosta la Dora Baltea di cui segue il corso lungo il fianco meridionale della valle ed entra in Piemonte, passando dal paesaggio alpino e prealpino alle colline moreniche del Canavese. Si snoda attorno a Ivrea sulla più grande serra morenica europea, i cui terreni sono particolarmente adatti alla coltivazione della vite, e incontra alcuni laghi, tra cui quello di Viverone, generati anch’essi, come la serra, dall’ultima glaciazione. Lasciate definitivamente alle spalle le montagne, approdiamo infine a Santià in un paesaggio di pianura con le prime risaie.

GIORNI 9 – 13

Da Santià a Pavia: tra terra e acqua nella grande Pianura

In pianura, tra Piemonte e Lombardia, la via diventa decisamente percorso d’acqua nell’affascinante paesaggio delle risaie: le montagne ormai lontane ma ancora in vista si rispecchiano nelle acque ferme del “mare a quadretti”, come è stato definito, da cui possiamo vedere qualche airone che si leva in volo. Il paesaggio piatto e aperto, punteggiato qui e là dalle grandi aziende agricole che un tempo ospitavano le mondine nella stagione della crescita del riso, allarga lo sguardo e induce quasi alla meditazione. Tra rogge e canali gorgoglianti si raggiunge in territorio lombardo il fiume Ticino: ne percorriamo un tratto dentro il parco omonimo, lo attraversiamo passando sul ponte coperto già utilizzato dai pellegrini nel Medioevo per entrare infine in Pavia, antica capitale del Regno Longobardo.

Ponte Coperto, Pavia

Una particolarità di questo paesaggio è che presenta una veste molto diversa nelle varie stagioni: scuro di terra in autunno e inverno, quando la terra arata riposa, luccicante di acque quando in primavera si aprono i canali di irrigazione e si allagano i campi, verdissimo tra la primavera e l’estate quando il riso cresce nelle risaie.

GIORNI 13 – 18

da Pavia a Fidenza

A Pavia il Ticino si immette nel Po: camminiamo per tre giorni negli ambienti di pianura fluviale attorno al grande fiume, che attraversiamo per entrare in Emilia Romagna e raggiungere Piacenza. Il “Transitum Padi”, o guado del Po, è uno dei momenti magici del percorso: lo si effettua in barca grazie a un servizio apposito che traghetta i pellegrini da una sponda all’altra esattamente come avveniva nell’antichità.

Siamo in una terra ricca di testimonianze storiche, dalla grangia benedettina di Orio Litta, dove i moderni viandanti trovano ospitalità, ai grandi monumenti di epoca medievale come il duomo di Piacenza, l’abbazia di Chiaravalle alla Colomba e quel capolavoro di arte romanica che è il duomo di San Donnino a Fidenza.

E proprio a Fidenza fermiamo per ora i nostri passi, in quel centro già importante nel Medioevo come Borgo San Donnino, antico snodo tra le vie di pianure e quelle appenniniche con intensi passaggi di pellegrini.

Una curiosità: proprio da un fregio del duomo di Fidenza, che rappresenta un piccolo corteo di pellegrini, è stato ricavato il simbolo moderno della Via, un “pellegrinetto” stilizzato che compare in giallo o in nero nella segnaletica posta lungo il percorso.


LA STORIA
PER APPROFONDIRE

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