Via di pellegrinaggio e itinerario culturale d’Europa, la via Francigena si snoda in Italia per 1100 chilometri dal Gran San Bernardo a Roma, prolungandosi poi per altri 900 chilometri circa fino a Santa Maria di Leuca, sull’estrema punta meridionale della Puglia: un magnifico percorso da fare a piedi o in bicicletta attraversando tutta la varietà dei paesaggi italiani, sulle orme degli antichi pellegrini diretti a due tra le principali mete sante, Roma e Gerusalemme.
Iniziamo qui il nostro viaggio affrontando una prima parte dal Gran San Bernardo a Fidenza, percorribile in circa 18 giorni di cammino.
GIORNI 1 – 8
Dal Gran San Bernardo a Santià: scendendo dalle montagne tra castelli e vigneti
La moderna Via Francigena entra in Italia dal Passo del Gran San Bernardo, luogo antico di transito attraverso le Alpi, dotato in epoca romana di una strada lastricata e dove ancora oggi è attivo l’ospizio fondato attorno all’anno Mille da san Bernardo di Mentone, a testimonianza del gran passaggio di pellegrini.
![](https://www.arcoexplorer.com/wp-content/uploads/2023/09/iStock-1065554672-600x450.jpg)
Passo del Gran San Bernardo
Perde velocemente quota in Valle d’Aosta tra castelli fortificati e vigneti; incontra ad Aosta la Dora Baltea di cui segue il corso lungo il fianco meridionale della valle ed entra in Piemonte, passando dal paesaggio alpino e prealpino alle colline moreniche del Canavese. Si snoda attorno a Ivrea sulla più grande serra morenica europea, i cui terreni sono particolarmente adatti alla coltivazione della vite, e incontra alcuni laghi, tra cui quello di Viverone, generati anch’essi, come la serra, dall’ultima glaciazione. Lasciate definitivamente alle spalle le montagne, approdiamo infine a Santià in un paesaggio di pianura con le prime risaie.
- Vigneto, Valle d’Aosta
- Lago di Viverone
GIORNI 9 – 13
Da Santià a Pavia: tra terra e acqua nella grande Pianura
In pianura, tra Piemonte e Lombardia, la via diventa decisamente percorso d’acqua nell’affascinante paesaggio delle risaie: le montagne ormai lontane ma ancora in vista si rispecchiano nelle acque ferme del “mare a quadretti”, come è stato definito, da cui possiamo vedere qualche airone che si leva in volo. Il paesaggio piatto e aperto, punteggiato qui e là dalle grandi aziende agricole che un tempo ospitavano le mondine nella stagione della crescita del riso, allarga lo sguardo e induce quasi alla meditazione. Tra rogge e canali gorgoglianti si raggiunge in territorio lombardo il fiume Ticino: ne percorriamo un tratto dentro il parco omonimo, lo attraversiamo passando sul ponte coperto già utilizzato dai pellegrini nel Medioevo per entrare infine in Pavia, antica capitale del Regno Longobardo.
![](https://www.arcoexplorer.com/wp-content/uploads/2023/09/Ponte_coperto_Pavia-2-e1695821435253.jpg)
Ponte Coperto, Pavia
Una particolarità di questo paesaggio è che presenta una veste molto diversa nelle varie stagioni: scuro di terra in autunno e inverno, quando la terra arata riposa, luccicante di acque quando in primavera si aprono i canali di irrigazione e si allagano i campi, verdissimo tra la primavera e l’estate quando il riso cresce nelle risaie.
GIORNI 13 – 18
da Pavia a Fidenza
A Pavia il Ticino si immette nel Po: camminiamo per tre giorni negli ambienti di pianura fluviale attorno al grande fiume, che attraversiamo per entrare in Emilia Romagna e raggiungere Piacenza. Il “Transitum Padi”, o guado del Po, è uno dei momenti magici del percorso: lo si effettua in barca grazie a un servizio apposito che traghetta i pellegrini da una sponda all’altra esattamente come avveniva nell’antichità.
Siamo in una terra ricca di testimonianze storiche, dalla grangia benedettina di Orio Litta, dove i moderni viandanti trovano ospitalità, ai grandi monumenti di epoca medievale come il duomo di Piacenza, l’abbazia di Chiaravalle alla Colomba e quel capolavoro di arte romanica che è il duomo di San Donnino a Fidenza.
- Duomo di San Donnino, Fidenza
E proprio a Fidenza fermiamo per ora i nostri passi, in quel centro già importante nel Medioevo come Borgo San Donnino, antico snodo tra le vie di pianure e quelle appenniniche con intensi passaggi di pellegrini.
Una curiosità: proprio da un fregio del duomo di Fidenza, che rappresenta un piccolo corteo di pellegrini, è stato ricavato il simbolo moderno della Via, un “pellegrinetto” stilizzato che compare in giallo o in nero nella segnaletica posta lungo il percorso.