Islanda, terra di ghiaccio e di fuoco

Islanda, terra di ghiaccio e di fuoco ma per me terra degli imprevisti. Ci ha accolti respingendoci, l’aereo non poteva atterrare a causa di una tempesta di neve, poi, una volta atterrati, il vento era così forte da spostare il velivolo, ma questo era il suo modo di darci il benvenuto preparandoci a ciò che ci dovevamo aspettare.
Arrivati in città, a Reykjavik, si rimane a bocca aperta davanti al suo duomo: è come guardare un altissimo iceberg pietrificato che non domina solo la città, ma tutta l’area che la circonda per chilometri.

Ci si potrebbe accontentare del panorama circostante, ma la curiosità spinge ad entrare (anche perché è famosa per il suo organo con 5.275 canne, bellissimo ovviamente!) e quello che mi ha colpita è la severa pulizia delle linee, l’austerità degli interni. Tutto qui ricorda che questo popolo non può trastullarsi in fronzoli. La potenza della natura impone priorità differenti!

Esplorando l'Isola dalla natura indomita

Questa è la vera grande emozione che si prova visitando quest’isola buttata lì, come un sasso lanciato da una mano superiore in mezzo all’oceano Atlantico, in balia di una natura che trova spazio per le sue manifestazioni più violente. La pace apparente dei ghiacci che ricoprono e comprimono un sottosuolo che ribolle incendiato dal magma. La terra che a volte si ribella, si scuote, aprendosi in voragini che lasciano fuoriuscire tutto il fuoco che nasconde nelle sue viscere.

 

Case, cascate e cavalli da coccolare

Qui la popolazione si stringe in piccoli villaggi dove inspiegabilmente riesce ad essere felice. Viaggiando lungo le poche strade che percorrono l’isola si incontrano cascate, alcune ghiacciate, altre no, gruppi di case colorate, serre illuminate e tanti piccoli cavalli dal pelo lungo (guai a chiamarli pony!!) che si lasciano accarezzare dai turisti.

Nel Vortice del Vento

Non è solo vita dura, quando il vento soffia con folate che raggiungono i 100km orari è bello andare in una delle tante piscine geotermiche e abbandonarsi al rituale che prevede alternanze tra caldo e freddo e si conclude con lo scrub di sale vulcanico. Concludo con l’aurora boreale che anche qui si può vedere in tutto il suo incanto.
… E ancora una volta si parte con il desiderio di ritornare…
Grazia

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