Gorizia, città “divisa”

Potete iniziare il vostro viaggio uscendo al Casello di Gorizia dell’Autostrada A 14 nella sua parte conclusiva. Entrate subito in città per una visita. Il luogo della città fu abitato fin dai tempi antichi e sembra che in quella zona si trovasse Noreia, importante città del Norico. Nel Medioevo si cominciarono ad avere notizie di Gorizia nel 1001 e in città convivevano comunità di friulani, sloveni e tedeschi. Il massimo sviluppo della città si ebbe tra il XIII e il XIV secolo, ma a partire da Quattrocento iniziò un conflitto tra la Repubblica di Venezia e gli Asburgo d’Austria. Dal 1509 Gorizia passò sotto il dominio dell’Impero d’Austria che la mantenne fino al 1918. Durante la Prima Guerra Mondiale, nell’agosto 1916, si svolse la sanguinosissima battaglia di Gorizia che vide 52 mila morti italiani e 42 mila austriaci. Con il Trattato di Parigi Gorizia fu assegnata all’Italia, ma alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale Gorizia ebbe lo strano destino di vedere il confine tra Italia e Jugoslavi che attraversava la città. La convivenza tra Italiani e Sloveni per diversi decenni rimase difficile e conflittuale, ma i rapporti tra le due comunità migliorarono dopo il Trattato di Osimo (10 novembre 1975) che confermava in maniera definitiva i confini tra i due paesi. Nel 2004 la Slovenia entrò a far parte dell’Unione Europea e con il Trattato di Schengen venivano a cadere le difficoltà di passaggio tra Gorizia e Nova Gorica. Oggi si può dire che i rapporti tra la città italiana e la corrispondente slovena sono diventati un modello di convivenza tra due comunità che erano state per lungo tempo in conflitto. Tra i monumenti più importanti di Gorizia sono da segnalare la Chiesa di Sant’Ignazio e il Castello. Conclusa la visita imboccate la Strada Regionale 56 per recarvi a Cormons.

Cormons

La città si trova in una posizione strategica perché da sempre controllava l’accesso alla città di Gorizia. Per quasi un secolo, fino al 737, fu sede dei Patriarchi di Aquileia ed in seguito fu contesa da tali Patriarchi e i Conti di Gorizia, i quali la conquistarono definitivamente nel 1277. Per qualche tempo passò sotto la Repubblica di Venezia, ma presto ritornò ai Conti di Gorizia. Nel 1509, alla morte dell’ultimo conte, insieme a tutta la Contea passò sotto il dominio degli Asburgo d’Austria che la tennero fino al 1918. Nell’agosto del 1866 a Cormons si firmò l’armistizio tra Italia e Austria, che pose termine alla Terza Guerra di Indipendenza. Poi seguì le sorti di Gorizia dato che la città fa parte della sua provincia. Di interesse artistico sono il Duomo di Sant’Adalberto e il Castello. Alla fine della visita recatevi a Prepotto, presso l’Azienda Vinicola Ronchi, Via Cialla 47, per una visita di degustazione, dove si conclude il vostro viaggio.

Storia del Refosco dal Peduncolo Rosso

Le “grave” del Friuli sono i ciottoli alluvionali creati nel tempo dal fiume Tagliamento e che caratterizzano un territorio friulano molto adatto per la produzione vinicola. Il Refosco è un vitigno diffuso in diverse zone della regione soprattutto nel Grave e nei Colli Orientali, in particolare nei comuni di Prepotto, Cialla e Buttrio. Di origine molto antica è sempre stato un vitigno locale coltivato diffusamente. Dopo un periodo di crisi è stato rivalutato da diversi produttori a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso ed oggi il Refosco è ritornato ad essere un vino rosso molto apprezzato in regione. I terreni su cui si produce questo vitigno hanno una composizione di marne e di argille che danno vigore a vino ed anche qualche nota di acidità che caratterizza il gusto del prodotto. La fermentazione e l’affinamento viene effettuato in vasche di acciaio, ma alcuni produttori scelgono le botti di legno per l’affinamento, che dura tra gli 8 e i 16 mesi.

Vigneti di Refosco dei Colli Orientali

Caratteristiche del Refosco dal Peduncolo Rosso

Questo vino viene prodotto in purezza con uve del vitigno Refosco (100%), ma si consente di usare al massino il 10% di altre uve a bacca rossa. Il vino ha un colore rosso rubino con venature granata quando invecchia, un profumo vinoso deciso e un sapore asciutto, corposo e sapido. Deve avere una gradazione minima di 11-11,5 gradi ma in commercio si trova sempre intorno ai 13 gradi. Può essere invecchiato fino a 2 anni.

Grappoli di Refosco dal Peduncolo rosso

Abbinamenti

Il Refosco per il sapore corposo e un po’ acidulo viene considerato un vino da “tutto pasto”, ma si adatta bene con primi piatti con condimenti saporiti, con affettati, con carni bianche e rosse alla brace e con formaggi di media stagionatura. Il Refosco dal Peduncolo Rosso si abbina molto bene con un piatto tipico della zona di Gorizia, il gulasch.

Piatto di gulasch

Storia dell’Azienda Agricola Ronchi

L’azienda nasce nel 1970 per iniziativa di Dino e Paola Rapuzzi che decidono di dare impulso alla coltivazione dei vitigni friulani autoctoni. L’azienda diventa famosa per avere “salvato” e rilanciato la coltivazione del vitigno “Schioppettino”, attività per la quale ricevono un premio nel 1975. Nella produzione dell’azienda trova grande spazio il Refosco dal Peduncolo Rosso e pertanto si può dire che la famiglia Rapuzzi ha mantenuto la promessa di valorizzare i vini tipici friulani superando anche le enormi difficoltà causate dal devastante terremoto del 1976. L’Azienda Ronchi, orgogliosa del suo successo, si impegna anche in un’attività di accoglienza per chi volesse conoscere ed apprezzare la varietà dei suoi vini in visite di degustazione che possono essere prenotate senza difficoltà. Anche voi potete prenotare una visita nella sede dell’azienda in Via Cialla 47 di Prepotto.

Produttori di Refosco dal Peduncolo Rosso

Azienda Agricola Ronchi di Cialla
Azienda Vinicola Fantinel
Azienda Vinicola Volpe Pasini
Azienda Vinicola La Roncaia
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